L’estate è quel momento sospeso in cui a volte riusciamo a rallentare un po’. Che tu stia lavorando in modalità ridotta o semplicemente cercando di respirare tra un progetto e l’altro, è il momento perfetto per leggere con altri occhi. Io ho ricominciato a farlo da poco. Mi sono allontanata dalla lettura e ho trascorso un periodo in cui non riuscivo a trovare i momenti giusti da dedicare ai libri, anzi lo ammetto: non avevo proprio più voglia di farlo. Poi mi sono intestardita e a poco a poco ho ritrovato il vero piacere di leggere. Leggo storie che non parlano di marketing, comunicazione o strategie, ma che riescono comunque a suggerirmi nuove direzioni. In questo articolo ti consiglio tre libri molto diversi tra loro ma che mi hanno molto colpito, per ragioni differenti!
Un’autobiografia potente e brutale di uno dei più grandi tennisti al mondo. “Open” non è la classica storia di successo sportivo. È il racconto di “un ragazzo che odia il tennis, ma diventa uno dei più grandi tennisti della storia”. Agassi parla di aspettative (degli altri, prima ancora che sue), di perfezionismo, di cadute e risalite. Mi ha fatto pensare alla distanza che si crea a volte nella comunicazione fatta da un’azienda e ciò invece che percepisce il pubblico di riferimento. A volte c’è una distanza abissale tra questi due punti, una distanza che diventa un problema e rende la comunicazione inefficace!
Per chi fa un lavoro creativo, per chi lavora a contatto con il pubblico, Open è una lezione cruda sull’identità e sulla libertà.
Letteralmente ridevo da sola. Wallace racconta una settimana trascorsa su una nave da crociera extralusso in qualità di cronista. Ma lo fa con uno sguardo cinico ed ironico, descrivendo la società americana dal suo punto di vista.
Questo libro mi ha fatto riflettere sul modo in cui osserviamo il mondo intorno a noi. Wallace ci mostra quanto sia potente cambiare prospettiva. Per chi si occupa di comunicazione, questo è un esercizio fondamentale: saper ascoltare, interpretare e raccontare nel modo giusto.
Un libro lento, silenzioso, pieno di pause. Leggerlo è stata un’esperienza davvero intensa. Calabresi riflette sul tempo che scorre, sulla natura, sul bosco, sull’essere umano. I suoi capitoli mi hanno ricordato che ogni business — anche il più digitale — ha bisogno di radici. Che c’è una qualità dell’ascolto, del silenzio, dell’osservazione che ci sfugge nella frenesia quotidiana.
Come vedi sono tre libri molto diversi tra loro, ma che hanno in comune una cosa: come guardiamo il mondo e come guardiamo ciò che succede a noi (e non solo intorno a noi).
Sono Greta e mi occupo di Strategie di Comunicazione e Web Marketing per aziende, negozi, attività, enti, associazioni e liberi professionisti.